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Dopo l’incendio di ieri, che ha di fatto bloccato i voli Alitalia, la compagnia tuona contro l’aeroporto romano di Fiumicino, minacciando di lasciare lo scalo se i disservizi continueranno. Alitalia infatti rappresenta oltre il 50% del traffico aereo nello scalo romano e un’eventuale abbandono rappresenterebbe una vera e propria tragedia economica. Un altro incendio avvenuto lo scorso 7 maggio, avrebbe provocato danni ingenti per circa 80 milioni di euro, dopo lo stop prolungato nel Terminal 3; problemi troppo frequenti, che provocano un tagliente scontento a Silvano Cassano l’amministratore delegato di Alitalia, che ribatte sui disservizi legati allo scalo romano. Secondo i primi rilievi del caso, le cause dell’incendio di ieri sarebbero di origine dolosa, come confermerebbero le ipotesi della Forestale che avrebbe individuato almeno tre focolai appiccati da altrettante persone.
Dopo l’incendio Matteo Renzi ha chiamato Angelino Alfano per ottenere maggiori informazioni sull’episodio, e richiedere una verifica da parte delle autorità competenti sulla situazione dell’aeroporto. È impensabile infatti che l’incendio sia doloso, in quanto sarebbe un atto molto grave nei confronti dell’Italia, della sua economia e del turismo. Renzi ricorda che Fiumicino è il principale hub italiano e deve essere salvaguardato dai malintenzionati; mentre l’episodio del 7 maggio scorso non avrebbe avuto un’origine dolosa, quello di ieri mattina dovrà essere presto accertato.
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Una risposta
Queste cose succedono solo in Italia, mannaggia….